giovedì 27 giugno 2013


Friedrich WIlhelm Nietzsche

Nietzsche è uno dei filosofi dall'animo più provocatore e tragressivo del novecendo, che per le sue teorie rientra nella corrente del Pessimismo insieme a Schopenhauer e Kierkegaar. Durante il periodo giovanile, la filosofia di Nietzsche è fortemente influenzata dalla filosofia di Schopenhauer , dalla musica di Wagner e dalla letteratura di Goethe: l'influenza Schopenhaueriana con La Nascita della Tragedia,  affronta il tema della vita, guidato dal pensiero di Schopenhauer; riprende l’immagine di un mondo governato dal dolore, in cui l’esistenza priva di un senso trascendente che sappia darne una spiegazione, è solo un istante passeggero destinato alla morte. Alla “non volontà” di Schopenhauer, Nietzsche oppone l’accettazione del dolore degli eroi della tragedia greca. L’amore per la vita comporta l’accettazione dell’irrazionalità dell’esistenza. E' influenzato anche Dalla letteratura di Goethe, e  coglie la celebrazione positiva della vita e la concezione dell’uomo come misura di tutte le cose. Anche se la vita distrugge ciò che produce e impone all’uomo dolore e crudeltà, questo non deve spingerlo a rinunciare alla vita: di fronte alla crudeltà della vita bisogna essere più crudeli, rispondere con più vita. Infine a causa dell'Influenza Wagneriana vede nella musica come l’arte dell’interiorità,  la lingua dell’inesprimibile, dell’immediato. Solo nell’arte musicale e, di conseguenza, in una vita artistica, l’uomo può ricercare la salvezza. Nietzsche aderisce in modo entusiasta alle teorie del musicista tedesco e lo considera il modello di artista tragico. Quindi l’arte è in grado di spiegare l’essenza della vita, in particolare l’arte greca e la tragedia, nata dal dualismo di apollineo e dionisiaco: Apollineo da Apollo, dio della luce, della misura, della forma; costituisce l’elemento razionale e trova espressione nella scultura e nell’architettura. L’Apollineo è illusione, il sogno che rende sopportabile la vita; Dionisiaco Da Dioniso, dio del caos, dell’eccesso, dell’ebbrezza; costituisce l’elemento irrazionale, l’istinto e trova espressione nella musica. Il Dionisiaco mostra la vita per come è veramente, un gioco crudele di nascita e di morte, esprime dolore e gioia allo stesso tempo, perché Dioniso è forza generatrice, vita che si afferma al di là della morte. Nel Dionisiaco, l’uomo si libera dalle illusioni. La celebrazione nietzschana dello spirito tragico e dionisiaco coincide con una forma di celebrazione della vita, che però non è né ottimista, né pessimista. Nel suo periodo illuminista Nietzsche si distacca completamente da Wagner e Schopenhauer, che ora vengono visti come espressione della decadenza occidentale. Nietzsche critica metafisica, religione e arte attraverso il dubbio e la diffidenza metodica della scienza. La morte di Dio e la fine delle illusioni metafisiche Nietzsche desacralizza definitivamente la vita e la realtà. Dio è Fondamento Oltremondano dell’Essere:  un’ entità assoluta (perfetta) che trascende il mondo (lo spazio e il tempo) e dà senso all'essere;  il senso dell’essere è quindi fuori dall’essere e dalla vita Nasce l’opposizione tra questo mondo (negativo) e l’altro mondo (positivo) . In questo modo si spinge l’uomo a fuggire dalla vita, di conseguenza Dio è nemico della vita. Ma dio è anche Strategia della certezza: in quanto Creatore, dà un senso e un ordine al reale, rassicurando l’uomo e rendendo sopportabile l’esistenza. Nietzsche è provocatorio in quanto sostiene che Religione e metafisica hanno una funzione consolatoria, sono menzogne che occultano la tragica verità della vita. Adotta uno sguardo disincantato sul mondo e sulla vita: il suo è un mondo senza Dio, la cui non esistenza è evidente  con la Morte di Dio; è un evento traumatico che porta alla fine dell’uomo, incapace di vivere senza dio, e che porta alla nascita del superuomo. Solo con la morte di Dio il superuomo può esistere e può progettare liberamente la propria esistenza, senza doversi subordinare a una struttura metafisica.

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